GESÙ, IL PIÙ GRANDE EDUCATORE DELLA STORIA
Le quattro domeniche di AvventoPreghiere

Mt 19, 13-15
Furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a
chi è come loro,infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.
Evidence è un cortometraggio realizzato dalla Outside Da Box, narra le vicende di una ragazza accusata di essere Cattolica.
Ho iniziato a fare la catechista circa quattro anni fa, prima con gli adolescenti e poi, l'anno successivo con i bambini della scuola elementare. Un gruppo di bambini che nel corso di questi tre anni sono aumentati. Ne ho ben 18!! e chissà se l'anno prossimo aumenteranno ancora.
SPESSO SI PARLA DI CATECHISMO E MAI DI CATECHESI
Mentre fare catechismo significa trasmettere le conoscenze sulla Bibbia, su Gesù e sui sacramenti, la catechesi è finalizzata alla formazione cristiana. Per formazione cristiana mi riferisco all'ascolto e alla pratica della Parola, nonchè alla partecipazione alla messa e ai canti.
Il periodo in cui il bambino inizia il cammino cristiano, detto anche iniziazione cristiana, è l'età di sette/otto anni.
INIZIAZIONE CRISTIANA: ACCENNI DI STORIA E SIGNIFICATO
Come Gesù non ha mai predicato ai fanciulli, così la Chiesa, per 15 secoli si è sempre rivolta agli adulti, pur non rifiutando il battesimo ai bambini. Essi erano accolti nel cammino di fede in nome della nuova vita dei genitori. La prassi normale prevedeva invece un itinerario per gli adulti con un tempo di ammissione al catecumenato grazie alla testimonianza di altri credenti (padrini), tre anni circa di istruzione, l'ammissione al battesimo, una preparazione immediata e la celebrazione del battesimo, dell'unzione crismale e l'ammissione all'eucarestia. (Cfr. la Traditio apostolica (215), ripresa in P.P, CASPANI, P. SARTOR, L'iniziazione cristiana oggi, Centro Ambrosiano, Milano 2005, 15-22)
Nel secolo V, con la diffusione del Cristianesimo nelle campagne, in Occidente per la prima volta l'unzione crismale viene posticipata e separata dal battesimo e la prima eucarestia dati da semplici sacerdoti, perchè il vescovo possa restare responsabile e ministro dell'iniziazione cristiana.
Il medesimo fenomeno sviluppa in Oriente una risposta diversa: i presbiteri amministrano i tre sacramenti e si ritiene sufficiente la consacrazione del Myron (santo olio) da parte del Patriarca.
Quando poi, verso la fine del primo millennio, si escludono i laici dal calice per motivi pratici e si fa largo una forte accentuazione della presenza reale di Cristo nell'Eucarestia, la comunione stessa "esce" dal rito d'iniziazione per essere data alla cosiddetta "età della discrezione" (Lateranense IV, 1215) - verso i 12 anni, con la cresima mantenuta verso i 7 anni a seconda delle regioni. Si profila così la frantumazione simile a quella ereditata dal nostro tempo.
La teologia segue la prassi sacramentale: sorge nel XVIII secolo in Francia e in Germania un movimento che diede la posticipazione della cresima per poter svolgere una più lunga catechesi. Nel 1910 Pio X con il decreto Quam singulari anticia la prima comunione ai sette anni e, pur non citando la cresima, finisce per favorire la rottura dell'ordine tradizionale e teologico. Fiorisce perciò una teologia e una catechesi che comprende la cresima con un legame insufficiente al resto dell'IC (iniziazione cristiana). Risultato del processo è dunque una successione di riti che ha perso il suo senso unitario.
Il battesimo diventa rito della nascita, con accenti individualistici, pessimistici e timorosi (peccato originale). La formazione all'Eucarestia diventa "preparazione alla prima comunione", intesa anch'essa in senso individuale ed intimistico, prestandosi poi a ricoprire presto il ruolo assai discutibile di primo rito della fanciullezza. La cresima, infine, tenta disperatamente una sua identità, eleggendo il buffetto del vescovo a gesto fontale della spiritualità del "soldato di Cristo", fine del tempo di catechesi.*
* materiale tratto dall'incontro formativo Il senso teologico della Cresima tenutosi al Centro Pastorale Diocesano di Parma, il 29 marzo 2016 Relatore: Prof Marco Gallo
I sacramenti dell'iniziazione, quali: Battesimo, Confermazione ed Eucarestia, sono il fondamento della vita cristiana.
IL MIO MODO DI FARE CATECHISMO
La mia ora in parrocchia si struttura in questo modo:
accoglienza bambini. Può capitare nel frattempo che arrivino gli altri bambini, il parroco li faccia giocare all'aperto - tempo permettendo!
si entra in aula e s'inizia a ringraziare il Signore e la Madonna con le preghiere. Il momento della preghiera, a mio avviso, dovrebbe essere fatto in chiesa. Ma a deciderlo non sono io!
dopo la preghiera nomino due bambini, miei collaboratori che a loro volta, hanno dei compiti importanti, tra cui dare il buon esempio, quello di ascoltare
il gruppo di bambini viene diviso in due squadre
invito i bambini a consultare la Bibbia - già dal primo anno ho insegnato loro a cercare il Vangelo sul Libro
leggo il Vangelo, chiedo prima ai miei collaboratori cosa hanno capito della Parola, altrimenti la domanda gliela rivolgo agli altri
i miei collaboratori iniziano a fare le domande ad entrambe le squadre circa il Vangelo
intervengo io e chiedo ai presenti il messaggio che Gesù vuole darci
da questo momento è inevitabile che i bambini portino la loro testimonianza di un evento avvenuto a scuola, in famiglia o nella società
se c'è tempo, fanno le attività che ci sono sul libro, altrimenti sono liberi di farli a casa.
In primavera e in autunno preferisco fare catechesi all'aperto, nel prato, in modo che possano apprezzare di più i doni che Dio ci ha dato
Sarebbe opportuno coinvolgere i bambini alla drammatizzazione del Vangelo, ma dato il poco tempo a disposizione, in tre anni sono riuscita a farlo appena due volte, sul Vangelo del Natale e quello sulla Pasqua.
I compiti dei collaboratori sono:
Fare l'appello
Ascoltare il Vangelo
Aiutare i compagni nella ricerca della lettura
A proporre domande ai compagni
Verso la fine, il parroco invita tutti i gruppi del catechismo ad unirsi in chiesa o in un'aula, per le prove dei canti
PROGRAMMA DEL PRIMO ANNO: INIZIAZIONE CRISTIANA
L'iniziazione cristiana prevede diverse tappe che possono essere rappresentate dai seguenti elementi:
L'annuncio della Parola
L'accoglienza del Vangelo
La professione di Fede
Il Battesimo
L'effusione dello Spirito Santo
L'accesso alla Comunione Eucaristica
Il programma verte tutto sulla figura di Gesù. Trattare dunque i seguenti argomenti:
Quanti sono i vangeli? E perchè?
Che nome usano per Gesù i seguenti vangeli? Collega:
Dove è presente Gesù? (aggiungi anche un altro elemento, in cui vedi la presenza di Gesù)
Chi è Erode?
Chi è Giuda?
Chi è Pilato?
Che significa la scritta “INRI” sulla croce di Gesù?
Che differenza c'è tra la Pasqua ebraica (quella che festeggiava Gesù), e la Pasqua dei cristiani (quella che festeggi tu)?
Insegnare ai bambini i segni basilari della preghiera:
il segno della croce
il significato del triplice segno della croce prima del vangelo:
“Che la tua Parola, Signore, sia nella mia mente, esca dalle mie labbra e resti nel mio cuore“
PROGRAMMA DEL SECONDO ANNO: SACRAMENTO DELLA PENITENZA E DELLA RICONCILIAZIONE
Prima di esporre il programma, è opportuno che spieghi cos'è il Sacramento della Riconciliazione.
Il Sacramento della Riconciliazione è stato istituito da Gesù risorto nella sera di Pasqua quando apparve ai suoi apostoli, donò loro il suo Spirito e disse:
(GV 20, 19_31)
"Ricevete lo spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi"
Dunque, è il Sacramento attraverso cui Dio perdona i peccati ed ha diversi nomi: sacramento della conversione, della penitenza, della confessione, del perdono, della Riconciliazione.
I frutti di questo sacramento sono:
- il perdono dei peccati
- la riconciliazione con Dio e con la Chiesa
- l'accrescimento delle forze spirituali
- la pace e la serenità della coscienza
I 7 sacramenti si suddividono in:
Iniziazione Cristiana
Battesimo
Eucarestia
Confermazione
Sacramenti della guarigione
Penitenza
Unzione degli infermi
Sacramenti della comunione e della missione
Ordine
Matrimonio
I 10 comandamenti
Io sono il Signore Dio tuo:
- Non avrai altro Dio all'infuori di me.
- Non nominare il nome di Dio invano.
- Ricordati di santificare le feste.
- Onora il padre e la madre.
- Non uccidere.
- Non commettere adulterio (prima era Non commettere atti impuri)
- Non rubare.
- Non dire falsa testimonianza.
- Non desiderare la donna d'altri.
- Non desiderare la roba d'altri.
In questo caso ho preparato le tavole dei 10 comandamenti

Sul sacramento della Riconciliazione
Parlare del sacramento
Insegnare ai bambini l'atto di dolore
Far conoscere ai bambini tutti gli elementi che costituiscono l'altare
PROGRAMMA DEL TERZO ANNO: PRIMA EUCARESTIA
Fare un veloce ripasso di quello che è stato fatto negli anni precedenti chiedendo innanzitutto ai bambini cosa ricordano degli argomenti fatti.
Spiegare i segni del memoriale ed insegnarli la frase che disse Gesù nell'ultima cena:
Nella notte in cui fu tradito,
prese il pane e rese grazie,
lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, e disse:
Prendete, e mangiatene tutti:
questo è il mio Corpo
offerto in sacrificio per voi.
Allo stesso modo, prese il calice del vino e rese grazie con la preghiera di benedizione,
lo diede ai suoi discepoli, e disse:
Prendete, e bevetene tutti:
questo è il calice del mio Sangue
per la nuova ed eterna alleanza,
versato per voi e per tutti
in remissione dei peccati.
Fate questo in memoria di me.
Insegnargli passo dopo passo il rito della celebrazione del memoriale
Insegnare ai bambini il "Credo"
Insegnare i vari passi della celebrazione della messa, dalla prima lettura al Vangelo; in modo in cui devono rispondere ad ogni fine lettura
Spiegare il significato dei segni della Pasqua:
il cero:
nella notte di Pasqua, un fuoco viene acceso fuori la chiesa, intorno
ad esso si raccolgono i fedeli e proprio da questo fuoco viene acceso il
cero pasquale. Il cero pasquale è il simbolo di Cristo, vera luce che
illumina ogni uomo. La sua accensione rappresenta la resurrezione di
Cristo;
l’agnello:questo
simbolo viene associato a Gesù, che è stato sempre paragonato ad un
mite agnello che si è sacrificato per redimere gli uomini;
il cero:
nella notte di Pasqua, un fuoco viene acceso fuori la chiesa, intorno
ad esso si raccolgono i fedeli e proprio da questo fuoco viene acceso il
cero pasquale. Il cero pasquale è il simbolo di Cristo, vera luce che
illumina ogni uomo. La sua accensione rappresenta la resurrezione di
Cristo;
l’agnello:questo
simbolo viene associato a Gesù, che è stato sempre paragonato ad un
mite agnello che si è sacrificato per redimere gli uomini;Il Fuoco: simboleggia il trionfo della Luce sulle tenebre.
Il Cero: dopo la Messa della Veglia Pasquale, un fuoco viene acceso fuori la chiesa, da questo fuoco viene acceso il cero pasquale che simboleggia Cristo, vera luce che illumina l'uomo. La sua accensione rappresenta la resurrezione di Cristo.
L'Acqua: simbolo di purificazione ed il mezzo attraverso il quale si compie il Battesimo. La notte di Pasqua è la notte battesimale per eccellenza e il perno della cristianità.
L'Agnello: rapprenta Cristo che come un mite agnello, si è sacrificato per salvarci dai peccati.
L'Ulivo: simbolo di pace. Ci ricorda l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, dove la gente lo accolse festosamente.
La Colomba: anch'essa simbolo di pace
L'uovo:
è il simbolo della nascita di una vita nuova che il Signore ci ha donato con il suo sacrificio.Le Campane: suonate in tutte le chiese il giorno di Pasqua, per annunciare la Resurrezione di Gesù.
Cartellone tridimensionale
SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE
Filippo aveva una potenza miracolosa di gran lunga superiore a quella di Simone; e Simone si sentì attratto da lui; accettò per vero quello che l'evangelista annunziava della morte, della risurrezione e dell'ascensione di Gesù, e s'unì a Filippo, accettando il battesimo come una specie d'iniziazione e nella speranza d'imparare qualcosa di nuovo. In questo senso, così considerata, la conversione di Simone non fu un atto d'ipocrisia, ma fu un atto sincero.
Come ci mostra questa lettura degli Atti degli Apostoli, è necessaria la presenza di qualcuno che aiuti i fratelli a comprendere il significato profondo della Parola di Dio che ascoltiamo nella liturgia, altrimenti non riuscirebbero a comprenderne il significato.
Il Battesimo segna l’inizio ufficiale di un cammino di fede. La preghiera è lo strumento con cui il battezzato ha un filo diretto con Dio per coglierne i messaggi. Così anche il dono dello Spirito Santo è opera di Dio.
La Cresima viene detta anche Sacramento della Confermazione, è uno dei sacramenti della chiesa cattolica e ortodossa che esprime la discesa dello Spirito Santo sui credenti tramite l'imposizione delle mani da parte degli apostoli e dai loro successori, i vescovi.
Con la Cresima bisogna prendere coscienza delle responsabilità che comporta il compiere scelte coraggiose nella vita. Ciò significa che i doni dello Spirito Santo, devono essere utilizzate a fin di bene.
La Cresima o Confermazione è il sacramento che ci fa perfetti cristiani e soldati di Gesù Cristo, e ce ne imprime il carattere
I SETTE DONI DELLO SPIRITO SANTO
- La sapienza, che vi fa scoprire quanto è buono e grande il Signore e, come dice la parola, rende la vostra vita piena di sapore, perché siate, come diceva Gesù, «sale della terra»;
- L’intelletto, così che possiate comprendere in profondità la Parola di Dio e la verità della fede;
- Il consiglio, che vi guiderà alla scoperta del progetto di Dio sulla vostra vita, vita di ognuno di voi;
- La fortezza, per vincere le tentazioni del male e fare sempre il bene, anche quando costa sacrificio;
- La scienza, non scienza nel senso tecnico, come è insegnata all’Università, ma scienza nel senso più profondo che insegna a trovare nel creato i segni, le impronte di Dio, a capire come Dio parla in ogni tempo e parla a me, e ad animare con il Vangelo il lavoro di ogni giorno; capire che c’è una profondità e capire questa profondità e così dare sapore al lavoro, anche quello difficile;
- La pietà, che tiene viva nel cuore la fiamma dell’amore per il nostro Padre che è nei cieli, in modo da pregarLo ogni giorno con fiducia e tenerezza di figli amati; di non dimenticare la realtà fondamentale del mondo e della mia vita: che c’è Dio e che Dio mi conosce e aspetta la mia risposta al suo progetto;
- Il timore di Dio – abbiamo parlato prima della paura –; timore di Dio non indica paura, ma sentire per Lui un profondo rispetto, il rispetto della volontà di Dio che è il vero disegno della mia vita ed è la strada attraverso la quale la vita personale e comunitaria può essere buona; e oggi, con tutte le crisi che vi sono nel mondo, vediamo come sia importante che ognuno rispetti questa volontà di Dio impressa nei nostri cuori e secondo la quale dobbiamo vivere; e così questo timore di Dio è desiderio di fare il bene, di fare la verità, di fare la volontà di Dio.
PROPOSTE: CORTOMETRAGGI DA FAR VEDERE AI RAGAZZI
CARTELLONE
Occorrente:
un cartoncino grande beige per lo sfondo. la misura dipende dalla grandezza del l'ambone.
- cartoncino rosso per le fiamme
- cartoncino marrone per la croce
- disegno del calice e dell'ostia con la scritta JHS
- cartoncino bianco per la colomba
- strassini dorati per la coda e gli occhi
Procedimento:
Innanzitutto ho disegnato delle fiamme a mano libera sul cartoncino rosso.
Le ho ritagliate e su ognuna ho scritto il nome di ogni ragazzo.
Ogni fiamma l'ho avvolta su stessa creando così delle fiamme tridimensionali.
Ho incollato solo la parte inferiore di ogni fiamma sul cartoncino beige.
Dal cartoncino marrone ho ricavato una croce. Nella parte inferiore della croce, ho incollato il disegno di un calice e dell'ostia (il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo).
Sul cartoncino bianco ho disegnato una colomba, che ho ritagliato e sulla coda ho incollato degli strass dorati




