Benvenuti sul mio blog!

Mi presento: mi chiamo Anna e sono un'educatrice sociale e professionale, nonché educatrice montessoriana.
Fin da piccola ho sempre avuto un debole per i bambini e tutto ciò che riguarda la pedagogia.
La prima volta che ascoltai la parola "pedagoga" ero adolescente e me ne innammorai subito. Questa parola mi ha affascinato per anni, sentivo che riguardava ANCHE i bambini, poi pensai: "da grande voglio fare la pedagoga".
Il mio modello d'ispirazione? Maria Montessori

Non è un caso che il titolo del mio blog mi sia stato ispirato proprio da lei. Infatti il termine "Fanciulli della terra" si riferisce ad un programma, delineato dalla stessa Montessori, per la scuola secondaria*.
Nel mio blog certamente non parlerò del suo programma, ma di tutto ciò che riguarda i bambini e gli adolescenti, in ambito sia educativo che sociale.

Il blog non sarà solo uno spazio dove pubblicare le mie opinioni, ma ci saranno anche delle sezioni dedicate alle favole, al laboratorio manuale, all'educazione Cristiana, ai pensieri pedagogici in genere ed a tutto quello che reputerò attinente.

Grazie per la visita e ...

Buona navigazione!

* Con questo termine essa fa riferimento alla costruzione dell'identità sociale e personale dei ragazzi, partendo dalle origini della civiltà umana, ossia nello stadio in cui i popoli, stabilizzandosi in una terra, aprirono un'era di vita pacifica e di progresso civile. ("Riforme in relazione ai bisogni vitali degli adolescenti" tratto dal libro "Dall'infanzia all'adolescenza" di Maria Montessori Ed. Franco Angeli. pag 116)

lunedì 31 agosto 2020

150° Anniversario della nascita di Maria Montessori


Oggi, in occasione dei 150 anni dalla nascita di Maria Montessori, ho pensato di raggruppare alcuni dei suoi pensieri

 

















 


lunedì 24 agosto 2020

CRESCERE È SVILUPPARE LE PROPRIE POTENZIALITÀ

 

Baden Powell affermava che il carattere si forma con l'educazione, e su questo non posso dargli che ragione!
Il carattere si forma dall'ambiente in cui vive il fanciullo, come viene considerato nell'ambiente familiare, con cosa e con chi è maggiormente a contatto. Insomma sono molteplici i fattori per delineare un carattere.
Avere un figlio sotto una campana di vetro, un genitore non può che fargli un danno nella vita!
Decidere della sua vita è un errore madornale che un genitore possa fare!
Molti genitori non tengono conto delle attitudini dei figli. Capisco che un genitore si preoccupi del futuro del proprio figlio, ma non è il genitore a decidere della sua vita.
Ognuno di noi abbiamo il diritto di sviluppare le nostre potenzialità e le proprie attitudini, quindi di seguire la propria vocazione. Solo se un essere umano si realizza nella vita, si può avere una società più equa e diminuirebbero anche i reati.
Un individuo che non abbia avuto una giusta educazione è inevitabile che diventi un peso per la società!
Per una giusta educazione, intendo innanzitutto aiutare l'individuo fin da piccolo a sviluppare le sue potenzialità; educarlo nel rispetto delle persone, dell'ambiente, degli animali, delle religioni e delle cose.
C'è un pensiero di Madre Teresa di Calcutta sui figli che fa riflettere e s'intitola per l'appunto "I figli" :
I figli sono come gli aquiloni;
Insegnerai a volare ma non voleranno il tuo volo;
Insegnerai a sognare ma non sogneranno il tuo sogno;
Insegnerai a vivere ma non vivranno la tua vita.
Ma in ogni volo,in ogni sogno e in ogni vita
rimarrà per sempre l’impronta dell’insegnamento ricevuto

domenica 23 agosto 2020

AMBIENTAMENTO AL NIDO

 

Tra non molto inizierà un nuovo anno scolastico, e con esso molti bimbi rientreranno (o entreranno per la prima volta) al nido. Sono tante le preoccupazioni in merito a tale inserimento da parte dei genitori che hanno neonati che andranno per la prima volta al nido.

Vediamo cos'è e come avviene l'inserimento o meglio, l'ambientamento al nido.

L'ambientamento è la capacità di abituarsi all'ambiente ma anche di adeguare l'ambiente ai bisogni dell'individuo.
La separazione porta al bambino a delle emozioni e a degli stati negativi quali:Angoscia
Frustrazione
Fatica
Solitudine
Attesa infinita
Sensazione di vuoto
Desolazione
Senso di colpa
Tristezza
Apatia
Imbarazzo
Vergogna
Crepacuore
Rabbia
Incredulità
Smarrimento
Tradimento
Dolore
Disorientamento
Pentimento
Sofferenza
Mancanza
Disperazione
Perdita punto di riferimento
Incomprensione
Dispiacere
Malinconia
Trauma

Il bambino prova tutte queste emozioni perché perde un punto di riferimento e anche perché non prevede cosa succederà dopo la separazione. Inoltre non si sente padrone della situazione in quanto non è una scelta fatta da lui liberamente.
Dopo la gravidanza il bambino ha bisogno di altri 9 mesi di accompagnamento da parte della persona che si prende cura di lui.
L'individuo ha bisogno non solo di accudimento materiale ma anche psicologico e affettivo. Si tratta di una capacità di tenersi vicino e che sappia capire l'altro. Ciò porta ad uno sviluppo sano del bambino.
Il bambino quando si sente solo e abbandonato, l'equilibrio interno si rompe e si manifesta con il pianto.
Quando avviene un ostacolo nel rapporto tra l'adulto e il bambino avvengono i sentimenti sovrascritti che sono del tutto naturali.
In una separazione non bisogna considerare solo il bambino ma anche la madre. Entrambi avvertono l'atto della separazione come qualcosa di minaccioso nonostante che la madre rispetto al bambino, abbia analizzato gli elementi della situazione prima di aver fatto la scelta del nido.
Sarà il compito dell'educatrice ad accogliere sia il bambino che la madre.
Pertanto l'educatrice dovrà preparare l'ambientamento in modo che tuteli il bambino ma ascoltando anche le richieste del genitore.
Quando il bambino deve affrontare questa nuova situazione è necessario che sia accompagnato da chi ha una relazione affettiva forte. Deve avere un ancoraggio affettivo che garantisca la presenza dell'adulto trasmettendogli il messaggio "io ci sono e ti proteggerò in questa situazione". Ci vuole un tempo necessario che deve essere scoperto insieme, tra l'educatrice e il tutore del minore.
Non può esistere un protocollo che dica all'educatrice cosa fare, in quanto ogni bambino è diverso. Per il bambino è importante che sperimenti via via momenti di separazione.
La madre deve assentarsi inizialmente pochi minuti, questo può essere fatto per pochi giorni fino a sperimentare una separazione di un massimo di due ore. Deve essere una separazione progressiva.
È importante che ci sia in campo anche la figura dell'educatrice che accompagni il genitore o chi si prende cura di lui. Ciò che deve fare l'educatrice è:
  • rispetto dei tempi e dei ritmi personali del bambino
  • deve essere affettivamente vicino a lui, pertanto deve gestire anche i momenti di rabbia ed odio del bambino
  • deve conoscere il bambino attraverso la continuità di due educatrici, una delle quali deve essere sempre presente, e la stabilità (un tempo che deve permettere al bambino di capire cosa sta succedendo)
  • deve essere capace di accogliere le fatiche del bambino
  • i sentimenti che si porta dietro il genitore
  • un ambiente nel suo complesso che protegga il bambino

Concludendo, sia da parte del genitore che da parte dell'educatrice, dovranno fare in modo che la separazione avvenga meno traumatica possibile.