Benvenuti sul mio blog!

Mi presento: mi chiamo Anna e sono un'educatrice sociale e professionale, nonché educatrice montessoriana.
Fin da piccola ho sempre avuto un debole per i bambini e tutto ciò che riguarda la pedagogia.
La prima volta che ascoltai la parola "pedagoga" ero adolescente e me ne innammorai subito. Questa parola mi ha affascinato per anni, sentivo che riguardava ANCHE i bambini, poi pensai: "da grande voglio fare la pedagoga".
Il mio modello d'ispirazione? Maria Montessori

Non è un caso che il titolo del mio blog mi sia stato ispirato proprio da lei. Infatti il termine "Fanciulli della terra" si riferisce ad un programma, delineato dalla stessa Montessori, per la scuola secondaria*.
Nel mio blog certamente non parlerò del suo programma, ma di tutto ciò che riguarda i bambini e gli adolescenti, in ambito sia educativo che sociale.

Il blog non sarà solo uno spazio dove pubblicare le mie opinioni, ma ci saranno anche delle sezioni dedicate alle favole, al laboratorio manuale, all'educazione Cristiana, ai pensieri pedagogici in genere ed a tutto quello che reputerò attinente.

Grazie per la visita e ...

Buona navigazione!

* Con questo termine essa fa riferimento alla costruzione dell'identità sociale e personale dei ragazzi, partendo dalle origini della civiltà umana, ossia nello stadio in cui i popoli, stabilizzandosi in una terra, aprirono un'era di vita pacifica e di progresso civile. ("Riforme in relazione ai bisogni vitali degli adolescenti" tratto dal libro "Dall'infanzia all'adolescenza" di Maria Montessori Ed. Franco Angeli. pag 116)

mercoledì 20 aprile 2016

Leggete e meditate: L'EDUCAZIONE DEI FIGLI

Siracide 30 1-13

1. Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta, per gioire di lui alla fine.
2. Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio e se ne potrà vantare con i suoi conoscenti.
3. Chi ammaestra il proprio figlio renderà geloso il nemico, mentre davanti agli amici potrà gioire.
4. Muore il padre? E' come se non morisse, perché lascia un suo simile dopo di sé.
5. Durante la vita egli gioiva nel contemplarlo, in punto di morte non prova dolore.
6. Di fronte ai nemici lascia un vendicatore, per gli amici uno che sa ricompensarli.
7. Chi accarezza un figlio ne fascerà poi le ferite, a ogni grido il suo cuore sarà sconvolto.
8. Un cavallo non domato diventa restio, un figlio lasciato a se stesso diventa sventato.
9. Coccola il figlio ed egli ti incuterà spavento, scherza con lui, ti procurerà dispiaceri.
10. Non ridere con lui per non doverti con lui rattristare, che non debba digrignare i denti alla fine.
11. Non concedergli libertà in gioventù, non prendere alla leggera i suoi difetti.
12. Piegagli il collo in gioventù e battigli le costole finché è fanciullo, perché poi intestardito non ti disobbedisca e tu ne abbia un profondo dolore.
13. Educa tuo figlio e prenditi cura di lui, così non dovrai affrontare la sua insolenza.

Educare significa insegnare e accompagnare nella strada della verità. Ed è proprio il messaggio che l'autore di questo brano vuole darci, sebbene il testo sia stato scritto in un altra epoca in cui il contesto sociale era alquanto diverso dal nostro. 
Un figlio non deve essere lasciato crescere da sé ma deve essere sempre accompagnato. Pertanto i nostri figli, sin da piccoli hanno bisogno di essere corretti ed educati al bene e al vero.

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