Benvenuti sul mio blog!

Mi presento: mi chiamo Anna e sono un'educatrice sociale e professionale, nonché educatrice montessoriana.
Fin da piccola ho sempre avuto un debole per i bambini e tutto ciò che riguarda la pedagogia.
La prima volta che ascoltai la parola "pedagoga" ero adolescente e me ne innammorai subito. Questa parola mi ha affascinato per anni, sentivo che riguardava ANCHE i bambini, poi pensai: "da grande voglio fare la pedagoga".
Il mio modello d'ispirazione? Maria Montessori

Non è un caso che il titolo del mio blog mi sia stato ispirato proprio da lei. Infatti il termine "Fanciulli della terra" si riferisce ad un programma, delineato dalla stessa Montessori, per la scuola secondaria*.
Nel mio blog certamente non parlerò del suo programma, ma di tutto ciò che riguarda i bambini e gli adolescenti, in ambito sia educativo che sociale.

Il blog non sarà solo uno spazio dove pubblicare le mie opinioni, ma ci saranno anche delle sezioni dedicate alle favole, al laboratorio manuale, all'educazione Cristiana, ai pensieri pedagogici in genere ed a tutto quello che reputerò attinente.

Grazie per la visita e ...

Buona navigazione!

* Con questo termine essa fa riferimento alla costruzione dell'identità sociale e personale dei ragazzi, partendo dalle origini della civiltà umana, ossia nello stadio in cui i popoli, stabilizzandosi in una terra, aprirono un'era di vita pacifica e di progresso civile. ("Riforme in relazione ai bisogni vitali degli adolescenti" tratto dal libro "Dall'infanzia all'adolescenza" di Maria Montessori Ed. Franco Angeli. pag 116)

lunedì 19 dicembre 2016

Uno dei ricordi di Maria Montessori

Io ricordo una bambina di due anni, che, messa davanti ad una statuina del Bambino Gesù, disse:"Questa non è una bambola". (Cit. M. Montessori)

martedì 13 dicembre 2016

Santa Lucia. la Santa amata dai bambini


Questa festa è molto sentita soprattutto nell'Italia Settentrionale, in cui esiste una tradizione legata alla notte di Santa Lucia e ai "doni di Santa Lucia". Usanza nata nei primi decenni del XX° Secolo: i bimbi scrivono una lettera alla santa, elencando i regali che vorrebbero ricevere e dichiarando di meritarseli, essendo stati bravi e obbedienti durante l'anno. Mettono una scarpa lucidata, un piatto con la crusca e una scodella d'acqua o latte (per l'asino con cui, sempre secondo la tradizione, arriva la santa) e per Lucia, qualche cioccolatino, dei biscotti o un mandarino per ringraziarla.  Ecco che...misteriosamente al loro risveglio i piccoli ritrovano il regalo, in primis, secondo il loro comportamento tenuto durante l'anno ma anche i biscotti mangiati e la scodella vuota. Ogni Regione o città, comunque, ha le sue usanze. Santa Lucia è la protettrice degli occhi, dei ciechi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini e viene spesso invocata nelle malattie degli occhi. Lucia era una giovane, orfana di padre, appartenente ad una ricca famiglia di Siracusa, promessa in sposa ad un pagano. E' la fine delIII° secolo. La madre era molto ammalata. L'avvicinamento alla fede della giovane, la conversione e le sue preghiere fecero guarire la madre. Da qui la sua ferma decisione di consacrarsi a Cristo. Il pretendente non la prese bene e denunciò la sua fede cristiana. Erano in vigore i decreti di persecuzione dei cristiani emanati dall'imperatore Diocleziano. Subì un pesante processo, ma lei non abiurò mai, nemmeno sotto minacce e torture. Lucia esce illesa da ogni tormento fino a quando, inginocchiatasi, viene decapitata. Si narra anche che le furono strappati gli occhi, per questo lei divenne protettrice della vista. Credenza derivata anche dal nome Lucia, ("Nata con la luce"). Un motivo in più per questa credenza se si lega il culto non al nome di Lucia  ma al giorno della morte: il 13 dicembre era, effettivamente, la giornata dell'anno percentualmente più buia*.


(Fonte:http://www.gazzettadiparma.it/news/parma/397363/e-questa-notte-arriva-santa-lucia-tradizione-e-fede.html)

lunedì 12 dicembre 2016

IL PRESEPE E L'ALBERO

Oggi vi spiegherò il significato del presepe e dell'albero di Natale.

Il presepe nasce grazie a San Francesco d'Assisi ed ha un significato cristiano. Esso rappresenta infatti, l'incarnazione di Dio: "Il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1, 1-18). Il Verbo dunque è la Parola di Dio che viene ad abitare in mezzo a noi.
I re Magi, rappresentano la regalità (grazie al simbolo dell'oro), la vita eterna (rappresentata dalla mirra) e l'incenso (che rappresenta la purezza dello spirito).

L'albero di Natale rappresenta invece la vita che si rinnova (risurrezione) in virtù del suo colore verde, simbolo di speranza ma anche di vita. Di solito è un abete  perché è uno degli alberi che mantiene i suoi rami verdi tutto l’anno.
Oggi viene addobbato con le palle e con altre forme. Un tempo invece, veniva addobbato con la frutta secca e biscotti. Quei doni appesi all'albero significavano condivisione. La stella in cima rappresenta la fede che deve guidare la vita del cristiano, ricordando la stella che guidò i Magi fino a Betlemme.
Le luci intorno all'albero rappresentano la luce di Cristo.

lunedì 21 novembre 2016

GLI ADULTI E I BAMBINI: DUE RAZZE CHE NON SI CAPISCONO





"Gli adulti e i bambini sono due razze che non si capiscono",. mi piace questa affermazione di Maria Montessori. Allo stesso modo mi piace la frase che Regni disse in un convegno:
 "... per il fatto che uno di questi due esseri mette al mondo l'altro crede di esserne il creatore"*.

Si parla spesso di educazione, tema così universale a cui non si interessano solo gli studiosi del campo ma anche il resto degli adulti, i quali molte delle volte fanno più danno che bene al bambino.
Infatti, i problemi dell'educazione derivano dagli adulti che non tengono conto dell'individualità del bambino. Questo avviene perchè l'adulto ha il pregiudizio secondo cui il più debole va sottomesso dal più forte. In quest'ottica deriva che il forte è l'adulto e il debole è il bambino.
L'educazione si riflette anche sulla vita psichica di un individuo. Se un bambino non ha la fortuna di avere degli adulti che capiscono la sua reale individualità e le sue attitudini e non sanno quindi offrire stimoli ai suoi impulsi vitali, come li definisce Maria Montessori, che al contrario vengono repressi, egli subirà una deviazione psichica.
Anche la scuola, con le sue riforme, non ha ancora risolto il problema dell'educazione. In un'istituto in cui si pretende che il bambino debba obbedire ma nello stesso tempo vorrebbe che fosse libero, il bambino è soggetto ad una sofferenza dovuta all'obbligo scolastico. È necessaria una riforma reale che prenda seriamente in considerazione il bambino e la sua individualità. Anche l'insegnante deve liberarsi dallo stereotipo che lo spinge ad etichettare un bambino non portato per una determinata materia come "non bravo". Egli deve quindi andare incontro ai bisogni del bambino stesso.
Un altro problema dell'adulto è l'invadenza e la presunzione di avere il diritto dirigere il bambino secondo le proprie convinzioni, ostacolandone lo sviluppo. Il bambino non è uno strumento dell'adulto.
L'adulto che ha di fronte un bambino, deve vederlo come un bambino nuovo, lasciato libero dalla sua ingerenza e messo nella condizione di manifestare i suoi caratteri creativi.
In che modo? Innanzitutto l'adulto deve scrollarsi di dosso l'idea secondo cui il bambino non capisce niente ed è solo un contenitore vuoto da riempire.
Cosa deve fare? Deve farsi umile e servo del bambino. Deve farsi guidare da questa nuova vita e considerarla come suo maestro. Egli chiede al suo adulto-servo di essere aiutato esprimendosi così: "Aiutami a fare da solo". Per permettergli questa autonomia, l'adulto deve fare in modo di costruirgli un ambiente adatto, ossia di offrirgli mezzi materiali, direttive e cognizioni di cui ha bisogno per lo sviluppo autonomo.
L'adulto dunque, deve mettere a disposizione del bambino tutto il materiale a sua misura, offrendogli la libera scelta della propria attività. Solo così svilupperà le sue attitudini e soddisferà i suoi bisogni creativi, progredendo nell'apprendimento. L'importante è che non ci siano né mancanze tanto meno esuberanze di materiali, entrambe nocive al normale sviluppo del bambino, in quanto la mancanza di essi può ostacolarne lo sviluppo stesso, mentre l'eccesso può provocare in lui confusione e dispersione di energie.

"È l'adulto che provoca nel bambino le sue incapacità, le sue confusioni, le sue ribellioni; è l'adulto che spezza il carattere del bambino e ne reprime gli impulsi vitali. E poi l'adulto stesso si affanna a correggere gli errori, le deviazioni psichiche, i rilassamenti del carattere che egli stesso ha prodotto nel bambino". 
 (Il bambino in famiglia – MONTESSORI)


*Convegno del 4/6/2016 La mente assorbente e la mente non scolarizzata

venerdì 18 novembre 2016

Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza


Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. La data ricorda il giorno in cui l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1989, la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.

Questa poesia gliela voglio dedicare
tutti quei bambini e a quegli adolescenti che vivono nelle zone di guerra, 
a tutti quei bambini e a quegli adolescenti che scappano dalle zone di guerra, 
a tutti quei bambini e quegli adolescenti che non ci sono più a causa della guerra.

PROMEMORIA (Gianni Rodari)
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.

Ci sono cose da far di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.

Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.

giovedì 17 novembre 2016

QUANTO SONO ALTRUISTI I BAMBINI? HO FATTO UN ESPERIMENTO

Risultati immagini per altruismo nei bambini

Atti 4,32-37

32 La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. 33 Con grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande simpatia. 34 Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l'importo di ciò che era stato venduto 35 e lo deponevano ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno. 36 Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba, che significa «figlio dell'esortazione», un levita originario di Cipro, 37 che era padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò l'importo deponendolo ai piedi degli apostoli.


Dopo aver letto questo testo, ho chiesto ai bambini se anche loro avessero donato qualcosa ai bisognosi, la maggior parte ha risposto che loro lo avrebbero sicuramente fatto. Bene, così per mettere in pratica ciò che avevano detto, gli chiesi di portare per la volta successiva un oggetto a cui tenevano molto e di donarlo alla pesca di beneficienza parrocchiale.

Chiaramente i bambini non si aspettavano una richiesta del genere tanto che rimasero in silenzio. Forse sarò stata un pò cattiva, ma volevo tastare la loro generosità e quindi il loro altruismo. Senza costringerli, ma lasciando a loro la libertà di decidere.

Ecco cosa hanno portato la volta dopo :

    Due libri
    Una radiolina con la mucca
    Una macchinina
    Un'astronave Lego di Star Wars
    Un video gioco della PS3
    Una bambolina
    Uno zaino usato ai tempi dell'asilo

Su 18 bambini: 8 bambini hanno portato qualcosa, una bambina non sapeva niente, poiché era stata assente nell'incontro precedente, mentre il fratello non ha voluto cedere il suo Nintendo e un altro bambino ha detto di averlo dimenticato a casa. Il resto dei bambini erano assenti.

Quando mi hanno consegnato gli oggetti, ho potuto osservare chi era veramente dispiaciuto e chi invece era palesemente disinteressato all'oggetto donato.


La prossima volta, gli assenti porteranno qualcosa o faranno finta di averlo dimenticato?

Come è andata a finire:

I bambini che hanno portato gli oggetti, ho chiesto loro se volevano cambiarli con qualcosa'altro. Il motivo per cui ho proposto loro questo scambio, per vedere chi  fosse veramente altruista oppure disinteressato.
Tutti hanno voluto devolvere i loro oggetti ai bambini bisognosi.
Invece coloro che in precedenza non avevano portato niente, hanno continuato a disinteressarsene. 

mercoledì 14 settembre 2016

Litigi tra bambini, ecco la soluzione!






Per i bambini i litigi sono componenti naturali, legati al bisogno di conoscersi e di imparare a stare con gli altri. Essi non mantengono rancore.
Attraverso il litigio il bambino impara:
  • a riconoscere se stesso e gli altri,
  • il senso del limite, individua, grazie alla resistenza che incontra 
  • a conoscere le proprie capacità e i propri difetti,
  • a sbagliare, a scoprire l’errore come momento evolutivo e creativo,
  • a gestire le proprie forze e a misurare quelle degli altri.

L’applicazione del «metodo maieutico» triplica la percentuale di accordi spontanei e favorisce una diminuzione delle liti.
Il metodo maieutico si basa su 4 aspetti fondamentali:
  1. Non cercare il colpevole
  2. Non imporre la soluzione
  3. Favorire la versione reciproca del litigio
  4. Favorire l'accordo creato da loro stessi
I primi due aspetti sono presenti nel nido, a volte assumendo un atteggiamento contrario a quanto consiglia il metodo stesso.
Specialmente al nido, i bambini non riescono ad esporre il problema del loro litigio a parole, ma è molto evidente nel loro comportamento "aggressivo" fatto di morsi o spintoni. Anche se sembrerà un comportamento indifferente da parte dell'educatrice, è bene che questa non intervenga, a meno che il comportamento del bambino aggressivo non risulti persistente (in questo caso basta che la maestra faccia un gesto di diniego con il dito accompagnato con un piccolo rimprovero "non si fa perchè gli/le fai male), in quanto i bambini, subendo l'intervento dell'adulto, perdono le loro naturali capacità di autoregolazione.

Ahimé, molte volte è capitato di assistere ad un litigio tra mamme causato da un bisticcio tra i loro figli. I BAMBINI HANNO BISOGNO DI LITIGARE E DI SBROGLIARE LA MATASSA DELLA DISCUSSIONE TRA DI LORO, NON HANNO BISOGNO DEGLI ADULTI PER AFFRONTARE LA SITUAZIONE. Mentre gli adulti quando litigano ci impiegano giorni, settimane e a volte anche anni per riappacificarsi, ai bambini basta 1 minuto per trovare la soluzione e riconciliarsi.
"Il minuto” è la misura del tempo in cui i bambini di 3-6 anni riescono a risolvere il conflitto da soli.
A volte si può notare che uno dei due bambini cede al conflitto, ma questo non è sinonimo di debolezza, anzi,il bambino che cede molto spesso sa trovare l'alternativa e si sa riorganizzare meglio.

In caso di conflitto tra bambini più grandi, l'educatrice può seguire le seguenti tappe:
Primo step: “Cosa sta succedendo?“
Secondo step: “Cosa si può fare?”
Entrambe le domande attivano le risorse dei bambini.


Un libro che mi sento di consigliare ai genitori è questo:



https://books.google.it/books?id=ELOiCgAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_atb#v=onepage&q&f=false

Dobble fatto insieme ai bambini

DOBBLE l'ho conosciuto in ospedale giocando con i piccoli pazienti, ai quali, tra l'altro, piace molto e anche a me. L'età giusta per giocarci è dai 5/6 anni.
Dobble è un gioco di carte non collezionabili creato da Denis Blanchot e pubblicato da Play Factory (2009), Asmodée (2010) e Asterion Press nella versione italiana. Il numero dei giocatori può variare da 2 a 8.

Si gioca con 55 carte rotonde, ognuna delle quali contiene 8 simboli disegnati, e fra due carte c'è sempre un solo simbolo in comune. Scopo del gioco è essere il più veloce possibile a trovare questo simbolo in comune*.

COME SI GIOCA
I giocatori pescano tutti una carta che posano davanti a loro a faccia in giù. Il mazzo con tutte le carte viene posizionato al centro del tavolo a faccia in su. Quando comincia il gioco, i giocatori girano la propria carta. Appena un giocatore trova il simbolo in comune tra la sua carta e quella al centro, lo nomina, pesca la carta al centro e la posiziona sopra la propria. Lo scopo del gioco è di avere più carte degli altri giocatori alla fine del turno.

Bene, dopo avervi spiegato il gioco, è arrivato il momento di creare le carte insieme ai bambini.

OCCORRENTE:
Fogli carta bianca, da cui ricaveremo dei quadretti di 8X8 cm
Forbici
Pennarelli e... molta fantasia!

Io e i miei nipotini di simboli, ne abbiamo disegnati 7: farfalla, cuore, erba, sedia e stella, oro e tesoro. Con gli ultimi due simboli abbiamo un pò sconvolto il gioco. Visto che loro ci tenevano molto a disegnarli, ho fatto in modo che rientrassero nel gioco in forma di jolly, per cui nel turno successivo potevano pescare la carta sul tavolo, a prescindere dai simboli, nominando però il simbolo che avevano pescato (oro o tesoro).



*https://it.wikipedia.org/wiki/Dobble

mercoledì 17 agosto 2016

Il costume da sirenetta

Le mie nipotine mi hanno chiesto di realizzare per loro un costume da sirenetta da indossare al mare o nella vasca da bagno.
"Mumble... mumble... perché non utilizzare i sacchi nuovi della spazzatura?"

OCCORRENTE:
  • Un sacco abbastanza lungo e resistente
  • Un sacco sottile più corto e colorato
  • Uno scotch resistente all'acqua
  • Forbici
  • Pennarelli indelebili
PROCEDIMENTO:

Sul sacco resistente, disegnare la sagoma della pinna di una sirena e ritagliarla, lasciando i manici del sacchetto, che serviranno da allacciatura.


Ritagliare dal sacchetto colorato le squame ed incollarle con lo scotch sulla metà del fronte e sull'intero retro della pinna ritagliata.
A ritagliare lo scotch mi ha aiutato Rebecca, una bimba di 5 anni.


Ritagliare anche due conchiglie. Io le ho fatte disegnare dalla mia nipotina più grande, Francesca, di 6 anni.
Una prima allacciatura viene fatta in vita per la pinna posteriore.



Una seconda allacciatura viene fatta al collo, a mò di bavetta.
Ecco in dettaglio la coda:
 


VI PRESENTO LE MIE SIRENETTE!



mercoledì 13 luglio 2016

Il Breastfeeding e il Breast Crawl

BREASTFEEDING 

 
Il breastfeeding o allattamento al seno è una gesto naturale da parte della mamma. Tuttavia può risultare non facile e altrettanto non immediato. Inoltre il breastfeeding favorisce lo sviluppo del bambino e il suo rapporto con la madre, nonché:
  • migliora lo sviluppo psicologico ed intellettivo
  • migliora l'acuità visiva
  • il bambino avrà meno problemi dentari
  • meno morte improvvisa del lattante
  • il bambino avrà una migliore salute a lungo termine
Ci sono donne ahimé, che preferiscono non allattare, vuoi per salvaguardare il seno da eventuali inestetismi, vuoi che non siano bene informate, ma il latte materno ha dei preziosi benefici:
  • ha sostanze nutritive
  • è facilmente digeribile
  • protegge dalle infezioni
  • è economico
  • è ecologico in quanto non solo è al chilometro zero, ma c'è un calo dell'allevamento, pesticidi, diserbanti; minor spreco di carta, metalli e plastica; meno spazzatura e minor consumo di acqua e di energia.


IL BREAST CRAWL


Il Breast crawl (o iniziazione all'allattamento al seno entro un'ora dalla nascita) è stato praticato in Ghana (e non solo) per ridurre la mortalità neonatale.

L'UNICEF, l'OMS e il WABA, insieme alla comunità scientifica, raccomandano di iniziare l'allattamento al seno entro mezz'ora dalla nascita. Prove sperimentali dimostrano che un inizio precoce può prevenire il 22 per cento delle morti di bambini di età inferiore ad un mese nei paesi in via di sviluppo.Il breast crawl è il comportamento istintivo e naturale del neonato umano.
La diade madre/neonato risultavicendevolmente ricettiva nel periodo più sensibile che dura da mezz'ora ad un'ora dopo il parto. Questo periodo è cruciale per costituire il fondamento di un efficace allattamento al seno*.
(*Fonte http://www.tuttosteopatia.it/canali/op/iniziare-lallattamento-al-seno-con-il-breast-crawl/)


venerdì 8 luglio 2016

LE ALI SPEZZATE (Kahlil Gibran)


Guarda gli occhi dei bambini.
Ti portano in un mondo fatato,
ti portano dove un tempo
anche tu sei stato,
un mondo popolato da colori e suoni
che noi adulti non riusciamo più a vedere non riusciamo più ad ascoltare.
Uccellini in un nido che sbattono le ali per poterle poi spiegare e volare verso la vita.
Ma ci sono bambini a cui hanno spento
i colori.
Bambini a cui i suoni glieli hanno trasformati in urla.
Bambini che non sanno più piangere
perché non hanno più lacrime
che non sanno più ridere
perché gli hanno tolto il sorriso.
che non possono più sognare
perché gli hanno ucciso i sogni.
Gli hanno rubato l’innocenza,
negata l’infanzia
E la favola si è trasformata
in un incubo.
Questi bambini sono quegli uccellini
che volevano volare via dal Nido,
volare verso la vita che gli aspettava.
Non voleranno più
perché gli hanno spezzato le ali.
E tu uomo, tu che hai osato profanare quell’innocenza,
tu che hai ucciso i loro sogni
e le loro attese
tu che gli hai rubato il tempo magico
dell’infanzia
tu che gli hai negato lacrime e sorrisi
e che in cambio gli hai dato solo dolore,
disperazione, e urla che il tuo cuore
non ha voluto ascoltare.
Tu uomo,
hai il coraggio di guardare
negli occhi di un bambino?

domenica 3 luglio 2016

“L'educazione è uno strumento indispensabile per dare a tutte le donne e gli uomini nel mondo la capacità di essere protagonisti della propria esistenza, per esercitare scelte personali e responsabili, per apprendere nel corso di tutta la vita senza frontiere, siano esse geografiche, politiche, culturali, religiose, linguistiche e di genere. Educare è aiutare la vita ad incamminarsi nelle ampie e sempre nuove strade dell’esperienza con spirito di gioia, di fratellanza, di desiderio di bene, di responsabilità.”
(Maria Montessori, Educazione e pace)

lunedì 27 giugno 2016

L'ho fatto io!



È bello vedere un bambino che con la luce negli occhi ti dice orgogliosamente: "questo l'ho fatto io!" e, con gli occhi sgranati: " non mi ha aiutato nessuno!".
E ti mostra ciò che le sue mani, organo dell'intelligenza, sono riuscite a creare.

sabato 25 giugno 2016

venerdì 24 giugno 2016

Pittura Materica

Lavoro realizzato 
dai bambini di 7/8 anni

 OCCORRENTE

  • Terriccio
  • Legumi
  • Mais
  • Frutta secca
  • Fiori


Questi ultimi lavori, sono stati realizzati
dai bambini di 8/9 anni


domenica 19 giugno 2016

IL BRUCO DELLA TERRA


Per il tema "Terra" del centro estivo ho pensato di far realizzare ai bambini un vassoio-quadretto.

OCCORRENTE
Terra
Acqua
Colla
Vassoio di carta
Colore a tempera blu
Cartoncino verde chiaro per il bruco
Cartoncino rosso per la mela
Cartoncino verde scuro per la foglia

PROCEDIMENTO

Miscelare il terriccio con acqua e colla. Miscelare il tutto fino ad ottenere una consistenza morbida, ma non acquosa.

Colorare la parte superiore del vassoio di blu. Questo sarà il cielo.

La poltiglia ottenuta modellarla sulla metà inferiore del vassoio.



Dopo aver ritagliato le sagome del bruco, della mela e della foglia, incollarle sul vassoio.


martedì 14 giugno 2016

I bambini e la natura




I bambini sono fiori da non mettere nel vaso:
crescon meglio stando fuori con la luce in pieno naso.
Con il sole sulla fronte e i capelli ventilati:
i bambini sono fiori da far crescere nei prati.
(Roberto Piumini)                                    
 

I bambini di oggi vivono molto lontani dalla natura ed hanno poche occasioni per avere una diretta esperienza e purtroppo non sono tante le città che offrono gli spazi verdi adibiti per i piccoli o centri abitati siti vicino al mare.

Come diceva la Montessori: “ Ci sono ancora troppi pregiudizi, su tale argomento, perché tutti ci siamo fatti volontariamente prigionieri, e abbiamo finito con l’amare la nostra prigione e trasmetterla ai nostri figlioli. La natura si è a poco a poco ristretta, nella nostra concezione, ai fiorellini che vegetano, e agli animali domestici utili per la nostra nutrizione, per i nostri lavori, o per la nostra difesa. Con ciò anche l’anima nostra si è rattrappita.... La natura, in verità, fa paura alla maggior parte della gente. Si temono l’aria e il sole come nemici mortali. Si teme la brina notturna come un serpente nascosto tra la vegetazione. Si teme la pioggia quasi quanto l’incendio”.

Molte volte osservando i bambini al parco o al mare, ho potuto notare come essi riescano a dare un valore ludico a del materiale grezzo, come per esempio un ramo che con creatività e fantasia trasformano in una spada o in una bacchetta magica.

Sono convinta che i bambini riuscirebbero a divertirsi e ad apprendere di più se giocassero in un ambiente naturale anziché di fronte a un gioco moderno in uno spazio limitato. Ricordiamoci che l'essere umano appartiene al regno animale e ad un ambiente naturale, in cui egli è riuscito a sviluppare col tempo il suo ingegno, grazie alle risorse disponibili.
L'ambiente naturale per il bambino è una risorsa educativa, in quanto pone problemi e difficoltà da risolvere, stimola lo spirito di avventura e le capacità inventive ed è la migliore scuola per la valutazione del bello. Inoltre, all'aperto, essi sono veramente liberi di giocare in un ambiente dove non hanno restrizioni.

È un diritto sacrosanto del bambino di vivere nella natura.

domenica 12 giugno 2016

GIORNATA MONDIALE CONTRO IL LAVORO MINORILE


I CAPRICCI DEI BAMBINI

I bambini, lo sappiamo, a volte fanno i capricci. Questi non sono altro che una manifestazione del desiderio dei bambini perfettamente logico ed equilibrato che noi non comprendiamo pienamente.
Perché li fanno? Per attirare l'attenzione.
Per Maria Montessori i bambini, i capricci li fanno bene e giusti

domenica 5 giugno 2016

"Quanto sei intelligente? In realtà la domanda è sbagliata. La domanda giusta è: come sei intelligente" (Regni)

Gli studenti non imparano tutti allo stesso modo!

L'idea dell'intelligenza multipla deriva dalla psicologia. È una teoria che è stata sviluppata per documentare il fatto che gli esseri umani hanno molte capacità intellettuali, e che queste capacità sono molto, molto importanti in come i bambini apprendono.
Lo psicologo statunitense, Howard Gardner, distingue 9 tipi di intelligenze:
    1. Intelligenza Linguistica: è l’intelligenza legata alla capacità di utilizzare un vocabolario chiaro ed efficace. Chi la possiede solitamente sa variare il suo registro linguistico in base alle necessità ed ha la tendenza a riflettere sul linguaggio. Possono averla poeti, scrittori, linguisti, filologi, oratori.
    2. Intelligenza Logico-Matematica: coinvolge sia l’emisfero cerebrale sinistro, che ricorda i simboli matematici, che quello di destra, nel quale sono elaborati i concetti. È l’intelligenza che riguarda il ragionamento deduttivo, la schematizzazione e le catene logiche. La possiedono solitamente scienziati, ingegneri, tecnologi.
    3. Intelligenza Spaziale: concerne la capacità di percepire forme e oggetti nello spazio. Chi la possiede, normalmente, ha una sviluppata memoria per i dettagli ambientali e le caratteristiche esteriori delle figure, sa orientarsi in luoghi intricati e riconosce oggetti tridimensionali secondo schemi mentali piuttosto complessi. La possiedono scultori, pittori, architetti, ingegneri, chirurghi ed esploratori.
    4. Intelligenza Corporeo-Cinestesica: coinvolge il cervelletto, i gangli fondamentali, il talamo e vari altri punti del nostro cervello. Chi la possiede ha una padronanza del corpo che gli permette di coordinare bene i movimenti. Ce l’hanno in misura peculiare ballerini, coreografi, sportivi, artigiani.
    5. Intelligenza Musicale: normalmente è localizzata nell’emisfero destro del cervello, ma le persone con cultura musicale elaborano la melodia in quello sinistro. È la capacità di riconoscere l’altezza dei suoni, le costruzioni armoniche e contrappuntistiche. Chi ne è dotato solitamente ha uno spiccato talento per l’uso di uno o più strumenti musicali, o per la modulazione canora della propria voce. La possiedono prevalentemente i compositori, i musicisti e i cantanti.
    6. Intelligenza Interpersonale: coinvolge tutto il cervello, ma principalmente i lobi pre- frontali. Riguarda la capacità di comprendere gli altri, le loro esigenze, le paure, i desideri nascosti, di creare situazioni sociali favorevoli e di promuovere modelli sociali e personali vantaggiosi. È presente in maggior misura in politici, leader, imprenditori di successo, psicologi.
    7. Intelligenza Intrapersonale: riguarda la capacità di comprendere la propria individualità, di saperla inserire nel contesto sociale per ottenere risultati migliori nella vita personale, e anche di sapersi immedesimare in ruoli e sentimenti diversi dai propri. Non è prerogativa di qualcuno, benché la possiedano, in particolare, gli attori.
    8. Intelligenza Naturalistica: consiste nel saper individuare determinati oggetti naturali, classificarli in un ordine preciso e cogliere le relazioni tra di essi. È l’intelligenza tipica di biologi, astronomi, antropologi, medici e altri.
    9. Intelligenza Esistenziale: rappresenta la capacità di riflettere consapevolmente sui grandi temi dell’esistenza, come la natura dell’uomo, e di ricavare da sofisticati processi di astrazione delle categorie concettuali che possano essere valide universalmente. È tipica dei filosofi e degli psicologi, e in parte anche dei fisici.
    (Fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Intelligenza#La_teoria_delle_intelligenze_multiple)

      sabato 4 giugno 2016

      MONTESSORI E LA TECNOLOGIA

      "Credo che l'introduzione degli ausili meccanici diventerà una necessità generale nelle scuole del futuro.
      [...] Vorrei, però, sottolineare, che questi ausili meccanici non sono sufficienti per realizzare la totalità dell'educazione"
                                           (Montessori 1947)                                    



       Se a scuola, gli insegnanti usassero il computer in sostituzione dei libri per trasmettere le proprie conoscenze, i bambini apprenderebbero di più.
      Così la lezione sarebbe meno pesante e i bambini non sono costretti a studiare pagine e pagine di nozioni.
      Quanti di noi non sanno bene la geografia? Evidentemente di quelle nozioni che abbiamo dovuto studiare ci è rimasto poco e niente!
      Se ai bambini moderni venisse spiegato la geografia usando google heart, sarebbe per loro non solo un divertimento, ma la lezione risulterebbe molto più interessante e  spingerebbe la loro curiosità a porre nuove domande. D'altronde Maria Montessori lo scrisse in uno dei suoi saggi:
      "QUANDO CERCHIAMO DI SPIEGARE QUALCHE COSA A BAMBINI PIÙ GRANDI, I PICCOLI SI AFFOLLANO ATTORNO DIMOSTRANDO UN GRANDE INTERESSE. QUESTO INTERESSE È STATO DIMOSTRATO IN MODO PARTICOLARE DA BAMBINI DI SEI ANNI PER UNA TAVOLA CHE ILLUSTRAVA LE DIMENSIONI RELATIVE DEL SOLE E DELLA TERRA, RAPPRESENTATI UN GLOBO E UN PUNTO. I BAMBINI PIÙ PICCOLI ERANO ECCITATI DALLA NUOVA SCOPERTA E NON ERANO CAPACI DI STACCARSI DA QUELLA TAVOLA, MENTRE I PIÙ GRANDI, PER I QUALI ERA STATA PREPARATA LA LEZIONE,TROVAVANO LA TAVOLA ABBASTANZA INSIGNIFICANTE E AVEVANO BISOGNO DI QUALCHE COSA DI DIVERSO PERCHÉ NASCESSE IN LORO UN INTERESSE ANALOGO. VI È UNA DIFFERENZA FRA UN ENTUSIASMO DEL GENERE E LA SEMPLICE COMPRENSIONE"
      (Tratto da "Come educare il pontenziale umano" pag 28 - Garzanti Elefanti)
      Nel caso dell'utilizzo di internet, anche i bambini più grandi saranno entusiasti di apprendere come i piccoli.
      E lo stesso per spiegare la storia, sarebbe opportuno far utilizzare ai bambini i videogame educativi che trattano di storia, alternando la lezione con dei video e andando alla ricerca su internet di dati storici.
      Ma la stessa cosa vale per tutte le altre discipline.
      Insomma il progresso va avanti grazie a degli uomini e a delle donne che hanno e continuano a darci la loro vita per arricchire la nostra. Sfruttiamolo!!

      martedì 31 maggio 2016

      1 Giugno: Festa Internazionale dei Bambini



      Permessi di esistere
      Sono contento che tu sia nato, mi piace nutrirti, accarezzarti e prendermi cura di te
      Sono contento che tu sia maschio/femmina
      I tuoi bisogni ed i tuoi desideri sono legittimi: li accetterò e li soddisferò
      Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno per crescere: non c'è fretta
      Sono felice di esserti vicino, di abbracciarti e di occuparmi di te

      Permessi per fare e per sentire
      Sono contento che sperimenti ed esamini le cose, che sperimenti
      le tue capacità ed i tuoi limiti
      Sono felice che tu stia crescendo
      Puoi pensare con la tua testa, puoi avere idee diverse dalle mie e fare le tue scelte
      Sono contento che ti separi da me
      Mi piace che tu esprima le tue emozioni, non mi spaventano anche se sono intense,
      quando vuoi puoi esprimere ciò che senti
      (gioia, paura, rabbia, tristezza), saprò accoglierti
      Puoi fidarti delle tue sensazioni ed essere sicuro di ciò di cui hai bisogno
      Puoi fare sapere alle altre persone quanto sei arrabbiato
      Non devi sentirti responsabile di quello che sentono gli altri
      Puoi fidarti delle tue sensazioni e riconoscere i tuoi bisogni
      Puoi pensare ed al tempo stesso sentire le emozioni

      Permessi per fare
      Puoi muoverti ed esplorare ciò che ti circonda, quando fai questo sappi che,
      se vuoi, io posso prendermi cura di te
      Mi piace che tu prenda iniziative, esplori e sperimenti cose nuove
      Puoi essere curioso ed intuitivo
      Puoi fare le cose che vuoi e che senti
      Puoi fare le cose in modo autonomo e allo stesso tempo
      ricevere sostegno e protezione




      (A. Bobbio, Bambini, culture, persona, La Scuola, Brescia, 2005)

      mercoledì 25 maggio 2016

      FIABE GARGANICHE: SCAZZAMURRÈDDE




      SCAZZAMURRÈDDE
      ovvero
      IL FOLLETTO SCAZZAMURRÈDDE

      Ce stéva na vòta, tanto tempo fa, un folletto, conosciuto dappertutto: il suo nome era Scazzamurrèdde. Tutti gli volevano bene e tanti, però, ne avevano un po' paura. Si parlava sempre di lui in tutti i paesi garganici, ma proprio tutti: San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, Rignano, Manfredonia; Monte S. Angelo, Vieste, Rodi Garganico, Vico del Gargano, Peschici, Carpino, Cagnano Varano, San Nicandro Garganico, Poggio Imperiale, Lesina...
      Com'era? Come un nano, piccolo piccolo, un poco goffo e portava in testa sempre una “scazzéttela”, uno zucchetto di colore rosso. Non sempre, però. Dipendeva da tante cose, perché qualche volta, anche un berretto a sonagli, faceva al caso suo. Quando lui camminava si sentivano i passi del suono degli zoccoli, abbastanza pesanti, indossati sopra le calze di colore rosso.
      Il carattere? Servizievole e generoso, dispettoso e inquieto, semplicione e furbacchione, mattacchione e anche musone, avaro e generoso... Perché? Beh, veramente dipendeva... da tante cose. Anzi, attenzione: sscc...sscc...silenzio, pare che stia arrivando!
      Vediamo cosa sta facendo in questo momento....

      Eccolo, stamattina non vuole rimanere nella solita casa di ogni giorno, sempre a sentire lo stesso odore di umido, di muffa, di olio e di vino. In quella casa antica, buia e nera, che si trova nella parte più vecchia del paese, oggi non vuole proprio starci.
      Sarà meglio girare nelle case lì attorno, ma ...accidenti, ha perso la sua scazzéttela, e va frugando dappertutto, per rimettersela in testa perché, quando non ce l'ha, rischia di essere visto dagli altri e lui ci tiene a non farsi vedere, a non farsi scoprire. Perché? Per tutto quello che combina...
      Fruga persino nel giardino della casa a fianco alla sua e ah! Eccola, finalmente trova la sua scazzéttela. Ma è così sporca di... marmellata! E stavolta non è stato lui a sporcarla, né a rubare la marmellata, sicuro!
      Sono stati proprio loro, Manuéle e Nunziatina i quali, avendo rubato in tutta fretta la marmellata, hanno pestato e sporcato il suo prezioso zucchetto. Cosa fare? Mettersi il berettino rosso a sonagli!....Beh, sì, anche se a malumore.
      Manuéle e Nunziatina, intanto, sono presi dai loro giochi, si girano e...
      - Bimbi che fate? - chiede il folletto Scazzamurrédde.
      - Stiamo giocando, non vedi?
      - Certo, ma sapete cosa vi dico? La prossima volta non rubate né marmellata né cioccolata. Oggi, per colpa vostra, sono costretto a tenermi in testa anche il berrettino rosso a sonagli!...Così potranno vedermi gli altri e io non voglio essere visto...ma
      - E perché non si ruba la marmellata, né la cioccolata? - chiedono all'unisono i bambini.
      - Perché non si fa. È la mamma che sa bene ciò che non può farvi male. È utile mangiare, ma bisogna stare attenti anche in questo, a non esagerare, intesi? Un'altra cosa, prima di andare via: non dite agli altri che a mangiare tutte quelle cose lì sono stato io. Le bugie non si dicono mai. D'accordo?
      - d'accordo – rispondono i bambini, mentre Scazzamurrèdde strizza loro un occhiolino, fa un'acrobatica capriola e si allontana, allietato dalla melodia dei suoi sonagli.

      In cucina intanto cummare Mariétta è mortificata per quel vetro che si è rotto per caso. Come si fa, ora, a rimettere uno nuovo, se i soldi in casa non ci sono? Eh, sì, certo, suo marito è un gran lavoratore, lavora e lavora e intanto i soldi, in casa, non arrivano mai, ma proprio mai. E quanto si arrabbierà appena saprà del vetro rotto! Intanto fuori fa freddo e non si può stare in casa al fresco, senza vetro. Mica l'ha fatto apposta, lei?! Si sarà forse un tantino distratta. D'altronde ha tanti pensieri per la testa: cucinare, aiutare in campagna, seguire i figlioli a scuola, pulire la casa, dare retta alle comari che, non avendo proprio niente da fare, spesso vanno da lei per raccontarle tutte le loro disgrazie.
      Ah, questo vetro rotto non ci voleva proprio!...
      Cummare Mariétta avverte in casa una strana presenza, eppure non vede nessuno, ma...cosa succede? Dal soffitto stanno piovendo tanti “tornesi”. Che bello! Quanta provvidenza! Ma sono proprio tanti soldi....
      Altro che pagare solo il vetro rotto.....Vuole ringraziare qualcuno, chissà chi....Si guarda intorno ma... non vede nessuno. È vero, non c'è nessuno!

      Scazzamurrèdde, zitto zitto, entra attraverso la fessura della porta, in casa della famiglia accanto. Oggi qui non c'è anima viva! Vuole proprio divertirsi. Allora indossa i vestiti che ci sono nell'armadio, gli stivaloni di gomma e quant'altro trova e si specchia. Che ridere senza il suo solito abbigliamento! Lasciamo tutto in disordine? Certo, tutto in disordine.
      Questo chianchetèdde – sgabello – non va bene qui, ma a fianco del caminetto. Poi questo lume lasciato sul comò, che ci fa acceso anche di giorno? È meglio spegnerlo. E questo comò accanto al letto, pare sospetto. Guardiamo un po'. Apre il primo tiretto e ...quanti soldi ci sono dentro...Eh no, questi soldi mica sono stati guadagnati come si doveva!
      Non va bene. Scazzamurrèdde toglie tutto: questi soldi li darà solo alle persone che si comportano bene, persone laboriose, virtuose, assennate, magari caduti in disgrazia per una malattia improvvisa, per una catastrofe provocata dal maltempo all'abitazione e cose di questo genere.
      I signori padroni non troveranno più i loro soldi? Che importa, così impareranno ad essere più onesti....

      Prosegue la sua visita, Scazzamurrèdde, infilandosi ora attraverso il caminetto, nell'altra abitazione. Qui c'è Rusunèlla, la figlia di cummare Ntìna, intenta a ricamare al telaio. Deve sposarsi e deve completare il corredo. In paese si usa avere la dote. Lui, il fidanzato, porterà in dote una vigna e forse “lu ciucce e lu traìne” - l'asino e il carretto -, mentre lei, Rusenèlla, solo il corredo perché la casa, nonostante l'insistenza dei suoceri, non c'è proprio. Allora bisogna portarsi in dote almeno il corredo e così come dice un proverbio: “tisse, tisse, tisse ca la téla ce finisce” - tessi, tessi, tessi che il lavoro si completa -, la ragazza, dall'alba fino a sera tardi, è sempre costretta a lavorare.
      Poi sospenderà il ricamo per fare il bucato, riordinare la casa, ammassare il pane per portarlo a cuocere al forno, e poi, e poi...Quanto lavoro ancora da fare!...E, intanto, almeno la tela, da “lu funnechére” - il negoziante di stoffe -, bisogna proprio pagarla. Anzi è già mezzogiorno e bisogna affrettarsi per andare al negozio da Jèseppe, a portare i due “tornesi” di acconto, così come contrattato.
      Rusenèlla lascia il telaio, le forbici, la sfilatina colorata e gli altri accessori di ricamo, si riordina al meglio, apre il tiretto del comò per prendere i due tornesi e ...meraviglia delle meraviglie: il tiretto è pieno di soldi! Veramente aveva avuto l'impressione di un lieve movimento in casa, forse era entrato qualcuno? Eppure, intenta come era al lavoro, non ce n'era proprio accorta!
      Quanta fortuna avrà da raccontare a mamma e papà, quando torneranno dalla campagna....e finalmente, ora potrà anche sposarsi.

      Scazzamurrèdde deve tornare di fretta a casa perché, quella famiglia presso la quale abita, sta traslocando avrà quindi ancora da fare. Però, prima di tornare a casa, deve ficcare il naso altrove, almeno solo per un po'.
      Ma non si accorge di aver perso la sua scazzétela, per cui rischia di farsi vedere da qualcuno. Tuttavia, si infila svelto svelto in un'altra abitazione, una dei nostri tempi, proprio come la nostra. È già pomeriggio, ma non importa. Facendo attenzione a non far rumore, passa dalla cucina alla stanza accanto. Lì nella cameretta, c'è un bambino solo che piange: è Cenzìne, il quale, seppur circondato da tanti giocattoli, piange perché la mamma non c'è, è ancora al lavoro e altrettanto l suo papà. Dovrà aspettare ancora tanto e fino a sera, addirittura per poter stare in compagnia! C'è, è vero, la televisione, ma accidenti dalla mattina alla sera sempre le stesse cose, gli stessi cartoni animati, tanti film con tante scene diverse ma sempre uguali....E la nonna, dov'è la nonna? Quanto piacerebbe a Cenzìne sentirsi raccontare qualcosa, una favola, una fiaba, un racconto!....Ah, sapesse almeno leggere! Ma è ancora piccolo!...Si sente, però, un tintinnio di sonagli, una presenza strana. Chi mai sarà?
      Eccolo! Scazzamurrèdde, proprio lui e tutto in rosso! Vuole fare compagnia a questo grande tesoro di bimbo. Si presenta a Cenzìne con un ampio, goffo inchino. Con una mossettina del capo fa sentire l'armonia dei sonagli, si strofina gli occhi con aria misteriosa, incolla piano piano sul naso un paio di occhiali senza lenti, poi prende un libro e inizia a leggere: “Ce stéva na vòta...”

      Ma...forse c'è tuttora. Perché dove c'è semplicità e fantasia, lì i sogni fioriscono ancora.

      (Tratto dal libro "CE STÉVA NA VÒTA" di Natina Mascolo-Vaira)

      martedì 24 maggio 2016

      MAGNETI

      OCCORRENTE
      • Pasta di sale (100gr di farina - 100 gr di sale - 660 ml di acqua)
      • Formine per biscotti
      • Colori acrilici
      • Decorazioni
      • Piccole calamite